sabato 28 marzo 2015

Voglio imparare a fare qualcosa per me stessa e a farmi del bene.
Penso di essermi sempre mascherata dietro al "sto bene se faccio star bene gli altri" , che effettivamente è così, io mi riempio di gioia nel far star bene chi mi circonda, ma non posso esser legata solo a questo. 
Così facendo non mi lascio un secondo di fiato per me, per capire cosa realmente mi farebbe star meglio. 
Ho una paura enorme di essere abbandonata, di essere lasciata sola, di non essere abbastanza per gli altri; 
Di conseguenza mi comporto e faccio ciò che penso renderebbe gli altri contenti e orgogliosi di me. 
Ma dove sono io in tutto questo?  Faccio fatica a trovarmi, non mi conosco.
Ho passato tutta la vita ad attuare questo meccanismo e nemmeno un secondo a pensare chi io sia realmente e che cosa voglia. .
Ho paura di me stessa perché non mi conosco, convivo con un' estranea.








venerdì 20 marzo 2015

Mi si è rotta la macchina, non so come andare al lavoro e per di più fa freddissimo!
Direi un'ottima giornata insomma!
Destino ironico a parte, non sto troppo bene.
Ho spesso dei simil-attacchi d'ansia in questi giorni,nel senso che fortunatamente sono gestibili,anche se estenuanti; Ho paura di non riuscire a finire la scuola nemmeno quest'anno, ho una paura folle!
Sono indietro col programma, faccio fatica a ricordarmi quello che studio ed in più il lavoro non mi lascia che un paio di piccoli buchi al giorno in cui aprire i libri ma non basta!!
Aiuto!!
Di me dicono che reagisco meglio sotto pressione, ma si sbagliano di grosso. 
Soffro di ansia da prestazione, il che è ben diverso.. 
Stamattina mi sono svegliata e non volevo mangiare. Evviva,che bello, ricadiamo nei vecchi errori!
Ho bevuto una tazzona di caffè e una di te per colazione e finalmente all'alba delle 16,dopo essermi torturata il cervello per tutta la mattina, mi sono decisa a non farmi assolutamente prevaricare dai miei istinti malati e ho mangiato un piatto di pasta con cime di rapa e pecorino, una banana e qualche mandorla!
Almeno qualcosa di positivo, finalmente!

mercoledì 11 marzo 2015

Stavo riflettendo su come, pur essendo riuscita ad uscire (spero definitivamente) dal baratro dei DCA, questi continuino ad influenzare la mia vita e il mio modo di mangiare.
Non riesco assolutamente a mischiare proteine diverse nello stesso pasto, spesso mi capita di andare a mangiare fuori col mio ragazzo e, tra tutte le cose che mi ispirano del menù, finire per ordinare qualcosa che magari nemmeno mi piace ma che contenga un solo tipo di proteine.
Non sono mai più riuscita a mangiare dolci, qualsiasi cosa contenesse zucchero o burro e fritti,anche se ricordo mi piacevano da matti!
Tende sempre a rifiutare gli inviti a mangiare, specialmente da parte dei miei genitori! Mangiare davanti a loro mi mette a disagio, mi sento sotto giudizio, come se avessero delle aspettative a riguardo che ho paura di deludere.
Altri tra i miei comportamenti "originali" sono il dover ad ogni costo camminare o fare qualsiasi tipo di attività fisica per almeno un'ora. A volte mi trovo a pulire e riordinare compulsivamente la casa (io, disordinata per eccellenza) pur di muovermi.
Mi è venuta anche la fobia, o il rigetto, verso le calorie. Non le conto assolutamente mai e penso che anche volendo non riuscirei mai a farlo. Al contrario leggo tutte le etichette dei valori nutrizionali (cosa mai e poi mai fatta prima d'ora).
Mangio porzioni enormi, basta che rispettino la mia serie di regole.
È come se cercassi di compensare gli anni di alimentazione assolutamente non salutare dell'anoressia con una dieta ossessivamente sana.
Questo mi spaventa, sia perché resto comunque in una situazione di non-libertà alimentare, sia perché rimane comunque una bella e buona mania di controllo.
Sono soddisfattissima di mangiare quanto voglio, ma non di essere comunque vincolata ad una mia imposizione in materia.
Sono soddisfattissima di avere una vita che si possa definire tale, ma non di non riuscire a prendere una parte importante di essa con leggerezza.
Oltre a questo mi è venuta la paura che la gente possa pensare che io sia comunque troppo magra, sono ancora sottopeso e ho paura di dimagrire.
Mi vesto sempre con indumenti larghi per far si che nessuno lo possa notare.
Quando sono in giro cerco sempre di portarmi qualcosa da mangiare, e di mangiarlo davanti a tutti.
Ho il terrore di essere ancora etichettata come l'anoressica, perché per me significherebbe tornare ad esserlo. Ho costantemente paura di deludere le aspettative, ho paura anche che qualcuno se ne crei nei miei confronti perché mi ritroverei senza rendermene nemmeno conto a cercare di soddisfarle.

martedì 10 marzo 2015

Sono molto empatica, sin troppo, spesso mi capita di essere entusiasta, felice e allegra e di diventare di colpo triste e nervosa percependo il disagio altrui.
Amo cercare di capire la gente, parlare, leggere tra le righe e catturare ogni piccolo dettaglio, però non riesco a capire me.
Amo le persone ma odio la gente, i gruppi grandi in cui, pur parlando, non intrecci un minimo dialogo con nessuno.
Odio stare al chiuso, stare sotto terra, i luoghi senza finestre o poco luminosi;
Odio andare in nave.
Ho paura del vuoto, mi terrorizza;
Ho paura di soffocare.
Ho il terrore di essere abbandonata ma mi piace star sola.
Mi piace leggere ma non riesco a guardare film.
Amo le piante, la terra, il temporale e le stelle, amo la natura incondizionatamente.
Mi sento perennemente colpevole di ogni situazione, anche se oggettivamente non lo sono; non mi sento mai abbastanza e all'altezza delle aspettative, ho il terrore di deludere chiunque, anche chi non conosco.
Ho paura ad andare in giro da sola, anche se viaggio spesso senza nessuno e senza meta.
Mi piacciono moltissimo gli animali, collezionare oggetti etnici, bottiglie e piccole scatole.
Amo le tisane,le spezie e la cucina indiana.
Vorrei riuscire a smettere di fumare sigarette.
Mi piacerebbe vivere all'esterno in una società differente.
Odio gli stereotipi, gli sguardi e la superficialità.
Odio la mia vita.
Mi piacerebbe riuscire a prendere ogni cosa con più leggerezza e godermi di più ogni singolo momento.
Vorrei riuscire ad avere un rapporto con i miei genitori, riuscire a togliere i freni che ho nei loro confronti.
Non mi piace quando loro si avvicinano perché involontariamente mi trovo a respingerli, pur sapendo di ferirli.
Vorrei vedere il mondo, studiare e riuscire ad avere fiducia in me stessa.

Tutto questo per chiarirmi un po' le idee. Oggi è una di quelle giornate in cui faccio fatica a sentirmi.


lunedì 9 marzo 2015

ieri è stata la Giornata della Donna, una commemorazione volta a porre l'interesse sulla discriminazione e la disuguaglianza dei sessi che ancora oggi ci opprime, in Italia e soprattutto in altri paesi del mondo.
L'8 marzo è una ricorrenza a cui tengo davvero molto, una ricorrenza che ricorda quanti passi avanti si siano fatti grazie a donne coraggiose e quanti ancora ne siano da fare.
Non mi piace l'ignoranza e la superficialità che avanza sempre di più, l'indifferenza di molti a questa giornata così importante per tutti.
Soprattutto mi mette tristezza vedere la poca consapevolezza di ciò che ci circonda negli occhi e nelle parole di molti.
Per quanto riguarda la mia giornata è stata un disastro:mi sono svegliata nervosa e demoralizzata e ho passato quasi tutta la giornata a camminare nel bosco, la natura mi da' forza, nel bosco riesco a non pensare.
Ho fatto una colazione abbondante,la colazione è la cosa che preferisco, anche se è il primo anno che la faccio abitualmente.  È diventata quasi un'azione di routine, un momento in cui prendere forza e lasciare da parte tutto il resto. È l'unico pasto della giornata che riesco a godermi a pieno ed è una delle mie soddisfazioni personali, dato che in passato "guai a toccare cibo, specialmente al mattino"!

sabato 7 marzo 2015

Parto dicendo che non so se questo blog avrà vita lunga o breve, ho deciso di iniziare a scrivere come aiuto, per me e per altri se mai lo richiederanno, ho deciso di iniziare a scrivere per speranza.
Sono una ragazza di 19 anni,catalogata anni fa come "disturbo borderline di personalità, disturbo post-traumatico da stress, anoressia nervosa", io sinceramente mi sono sempre ritrovata ben poco in questa serie di sostantivi,mi son sempre ritrovata ben poco in me stessa a dire il vero.
Ho iniziato a soffrire di DCA a 11 anni, alternando fasi di anoressia ad altre di bulimia, ho iniziato ad autolesionarmi poco prima e a far uso di sostanze poco dopo, questo per far si che ognuno possa crearsi le sue idee.
Sono riuscita ad uscire dal baratro dell'anoressia due anni fa, lottando con tutta me stessa, da li in poi comunque non sono mai riuscita ad avere un rapporto "normale" col cibo e con il mio corpo.
Sto provando a scrivere questo blog perchè ho una paura folle di starci ricadendo senza riuscire a far nulla,in un modo più sottile forse.
Da che ho smesso di contare kcal, di passare le giornate a piangere,tagliarmi e far ginnastica, la vita di colpo ha iniziato a sembrarmi la cosa più bella del mondo. E' stato come spogliarsi in una giornata di sole e sentire il calore sulla pelle,quel calore che ti avvolge e ti riempie di vita.
Ho lasciato casa dei miei, ho trovato lavoro e ho scoperto il significato della parola "amicizia", sto finendo finalmente la scuola,cercando di recuperare anni,ho uno pseudo rapporto con i miei e una relazione stabile quanto basta con il mio ragazzo.
L'unica nuvola grigia in questo paradiso è rappresentata dal cibo. La mia relazione col cibo è rimasta comunque un capitolo a se,molto particolare. Non sono più ossessionata dalle kcal ma dall'equilibrio tra gli alimenti,dal non accostare assolutamente mai e poi mai proteine di diverso tipo, dal mangiare molte fibre e dal bere assolutamente almeno 3l di acqua al giorno.
Da Natale ad oggi però sto tornando a guardarmi allo specchio e non piacermi, a vedermi grassa,a non essere soddisfatta di me stessa,a fare sport ogni giorno.
Cerco di tenere a bada l'istinto di correre in bagno con due dita in gola dopo ogni pasto e per ora ce la faccio,cerco di tenere a bada l'istinto di tagliarmi ma non sempre ci riesco.
Tutto questo mi terrorizza, ho la fobia di ricaderci, non voglio assolutamente che accada.
Voglio continuare a stare al sole.