lunedì 15 giugno 2015

il mio (mal)funzionamento

Non so se ne abbia mai parlato, ma un tratto di me che mi infastidisce moltissimo è il "dover far tutto per gli altri"; nella mia visione del mondo io non esisto, il mio compito è essere e fare ciò che gli altri vorrebbero.
Per fare un esempio concreto: due giorni fa, prima di andare al lavoro, ho deciso di prendermi un po' di focaccia; entro dal fornaio e chiedo un pezzettino di focaccia con le olive e uno con i pomodori (erano oggettivamente piccini ma per me significavano già tanto), al che la signora, guardandomi male, mi chiede "Mangi solo questo? Non pensi di essere troppo secca?"
Io volevo solo quei due pezzettini di focaccia, soltanto quelli, ma vedendo che si aspettava qualcosa di più ho preso anche una crostatina alle mele con la crema.
Odio i dolci, una cosa che ho sempre odiato sono le cose zuccherate. Non sono mai riuscita a mangiarli, nè prima di ammalarmi nè durante le abbuffate bulimiche, il sapore dolce proprio non mi va giù.
Fatto sta che, sotto il suo sguardo ipercontrollante, ho mangiato la focaccia e il dolcetto (al lavoro poi facevo fatica a stare in piedi dalla nausea).

Una cosa che vorrei cambiare di me è proprio questa, penso sia anche una delle cose che mi blocchino nel percorso di guarigione.. non riesco a pensarlo come qualcosa che faccio solo per me e, se mi capita di immaginare che qualcuno, vedendomi ingrassata, possa pensare che io abbia in qualche modo "deluso le sue aspettative" ricomincio a digiunare.

(Cosa positiva è che oggi, adesso, in questo momento, ho reintrodotto i cereali a pranzo)



Vorrei riuscire a leggere e commentare un po' di blog, ma avendo praticamente come unico mezzo il telefono, mi risulta quasi impossibile...

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