lunedì 22 giugno 2015

Oggi sono molto contenta, strano ma per fortuna vero!
In questi giorni ho pensato molto al DCA, e penso sia dovuto in parte all'essere ipercontrollante di mia madre.
E' una donna davvero molto fredda, molto rigida nel dover sempre assolutamente pianificare tutto, seguire programmi e avere uno schema e un progetto ben preciso di cosa farà (addirittura va in crisi se mette il sale prima dell'olio sulle bruschette).
E' una cosiddetta "generalessa", ipercontrollante su tutto fuorchè sul cibo.
Ecco, penso che il mio voler sempre voler essere all'altezza delle sue aspettative e piacere a mio padre (che non è mai stato troppo presente, fuorchè ultimamente e nella primissima infanzia) mi abbia spinto a cercare di "sfruttare" l'incapacità di mia madre di controllare l'alimentazione a mio vantaggio.
Lei ha sempre tutto sotto controllo, è organizzata, brava e diligente.. io no! Sono una disorganizzata, ritardataria perennemente sulle nuvole, sono borderline, però a differenza sua ho un "perfetto" controllo sulla mia alimentazione.
Fatto sta che son sempre più motivata a cambiare!

Sabato son riuscita a mangiare la mia cena!!!!!

Domenica e oggi
colazione: yogurt di soia con fiocchi di soia,frutti di bosco,un cucchiaino di miele e semini, caffè con latte di riso e carruba.

pranzo di domenica: zuppa di legumi
merenda: galletta di riso con miele e anacardi, yogurt di soia con un'albicocca e una mela
cena: insalata con barbabietole

oggi
merenda: un'albicocca,una pera e una mela, un cappuccino di soia
pranzo: insalata con feta, mais, carote e barbabietole (alle 16.30, ho avuto la mattinata super piena)

sabato 20 giugno 2015

Ieri sera a cena ho mangiato, alla fine, un'insalata con le barbabietole e le carote..
Dopo di che sono andata in crisi: ho mangiato "troppo tardi" per le mie malatissime idee (alle 21.30), secondo me dopo le 19 non dovrei più toccar cibo.
Ho avuto un mezzo attacco d'ansia e son stata a torturarmi la testa per non uscire e andare a correre a quell'ora, mi son calmata dopo due o tre ore mettendomi a fare esercizi di respirazione!
Pensa te a che punti devo arrivare per il cibo..
Per quanto riguarda oggi:
Colazione: yogurt di soia con fiocchi di soia, carruba, semini, mirtilli e un'albicocca; caffè e latte di riso.
Merenda; una pesca e una mela.
Pranzo: grano saraceno con tofu e verdure.
Dato che, aimè, dovrò per forza di cose cenare fuori (mia zia insiste perchè vada da lei ad una grigliata) mi sto preparando la cena da portarmi.. penso farei fatica a trovare qualcosa a cui non sia allergica e che non sia carne.
Sto cucinando degli spaghetti di riso integrale con i broccoli e un cucchiaino di gorgonzola di capra, voglio riuscire a mangiarli e non finire, come al solito, a rifilare la cena al cane!
Per quanto riguarda il resto, ho continui attacchi d'ansia e mal di testa fortissimi da stress!
Stavo pensando di iniziare a fare yoga, quasi quasi...

venerdì 19 giugno 2015

Ho deciso di tenere una sorta di diario alimentare, per rendermi conto di quando inizio a restringere (dato che non me ne rendo conto) e regolarmi di conseguenza.
Allora, partiamo da che ho memoria..

Lunedì: del lunedì ricordo solo che la sera mi sono abbuffata. Ebbene si.
Ero a letto ma facevo fatica a respirare e sentivo il cuore in gola, ero debole e ho deciso di mangiare.. alla fine mi sono abbuffata.
Fortunatamente son riuscita a prenderla come "una normale richiesta di cibo del mio corpo" e non ho avuto sensi di colpa! Fatto sta che ho mangiato tantissimo.

Martedì:
Colazione: latte di riso con semini vari e farina di carruba, un po' di macedonia, un pezzo di focaccia alle olive
Pranzo: avena con tofu e verdure
Avevo la nausea per la focaccia e non ho più mangiato nulla.

Oggi:
Colazione: latte di riso con semini, farina di carruba e fiocchi di soia
Merenda: macedonia (una mela, una pesca, un'albicocca e un po' di mirtilli)
Pranzo: legumi (fagioli, lenticchie, fave) piccanti con verdure (una porzione bella grossa)
Merenda: macedonia (uguale al mattino ma con qualche lampone in più)

Per ora sono piena dalla macedonia, non ho proprio fame.. spero di forzarmi e mangiare qualcos'altro!


Non peso il cibo e non conto le kcal, per fortuna...

mercoledì 17 giugno 2015

"Che schifo queste ossa, che schifo queste ossa, che schifo queste ossa", sto iniziando a ripeterlo come fosse un mantra ogni volta che mi guardo allo specchio.. CHE SCHIFO QUESTE OSSA!
Oggi la sorte si prende gioco di me.. sono andata a casa di una mia amica a studiare, sua mamma, molto gentilmente, ci ha chiesto che panini volessimo per pranzo; lei ha detto con prosciutto e mozzarella, io con pomodorini e olive.
Sempre con buone intenzioni, torna dando anche a me prosciutto e mozzarella.. peccato io sia vegetariana ed intollerante ai latticini!
Nella mia testa è scattato un "vedi, non devi mangiare, cosa ti è saltato in mente di dire che volevi anche tu il panino".
Fatto sta che, rossa come un pomodoro, le ho reso il panino dandole spiegazioni a cui non ha creduto, si è limitata a guardarmi di sbieco con un sopracciglio alzato.
Mi sono sentita come una ladra sulla scena del crimine, me ne sono andata piangendo.
Mi vergognavo per essere passata ancora per l'anoressica che NON VUOLE mangiare, mi son sentita in colpa per averle fatto preparare un panino che non ho mangiato.
Son tornata a casa, mi si era chiuso lo stomaco.
Mi son guardata allo specchio e ho iniziato a ripetermi il "mantra".
Sono andata in cucina ed il frigo era vuoto come al solito, la credenza pure.. "bene, ecco, vuol dire che non devi proprio mangiare".
Ho pianto, pianto tantissimo.
Ora sono le 16.30 e sono appena tornata dal supermercato, ho comprato due uova e mi sto preparando una frittata con riso e zucchine!
Il "che schifo queste ossa" sembra funzionare!

lunedì 15 giugno 2015

il mio (mal)funzionamento

Non so se ne abbia mai parlato, ma un tratto di me che mi infastidisce moltissimo è il "dover far tutto per gli altri"; nella mia visione del mondo io non esisto, il mio compito è essere e fare ciò che gli altri vorrebbero.
Per fare un esempio concreto: due giorni fa, prima di andare al lavoro, ho deciso di prendermi un po' di focaccia; entro dal fornaio e chiedo un pezzettino di focaccia con le olive e uno con i pomodori (erano oggettivamente piccini ma per me significavano già tanto), al che la signora, guardandomi male, mi chiede "Mangi solo questo? Non pensi di essere troppo secca?"
Io volevo solo quei due pezzettini di focaccia, soltanto quelli, ma vedendo che si aspettava qualcosa di più ho preso anche una crostatina alle mele con la crema.
Odio i dolci, una cosa che ho sempre odiato sono le cose zuccherate. Non sono mai riuscita a mangiarli, nè prima di ammalarmi nè durante le abbuffate bulimiche, il sapore dolce proprio non mi va giù.
Fatto sta che, sotto il suo sguardo ipercontrollante, ho mangiato la focaccia e il dolcetto (al lavoro poi facevo fatica a stare in piedi dalla nausea).

Una cosa che vorrei cambiare di me è proprio questa, penso sia anche una delle cose che mi blocchino nel percorso di guarigione.. non riesco a pensarlo come qualcosa che faccio solo per me e, se mi capita di immaginare che qualcuno, vedendomi ingrassata, possa pensare che io abbia in qualche modo "deluso le sue aspettative" ricomincio a digiunare.

(Cosa positiva è che oggi, adesso, in questo momento, ho reintrodotto i cereali a pranzo)



Vorrei riuscire a leggere e commentare un po' di blog, ma avendo praticamente come unico mezzo il telefono, mi risulta quasi impossibile...

giovedì 11 giugno 2015

Il sole

Posso dire di essere orgogliosa di me. Finalmente posso dirlo, e con enorme gioia!
La giornata è iniziata malissimo, tant’è che, cosa che non facevo ormai da mesi, mi sono tagliata così profondamente da svenire.
Il tutto è continuato tra attacchi d’ansia, litigi furiosi col mio ragazzo, digiuno e ore e ore di cyclette; ogni cosa accompagnata da pensieri e tormenti alimentari.
A metà pomeriggio sono andata a casa dei miei genitori, distrutta, sprofondata nella marea di odio che avevo dentro.
Abbiamo parlato molto, o meglio, mi hanno parlato molto. Del più e del meno, mia madre mi ha detto che è orgogliosa di me e di ciò che sto facendo, del fatto che sono riuscita a riprendere in mano la mia vita, mi ha spronata ad arrampicarmi nuovamente su “per il pozzo”, come chiamo a volte il DCA.
Mi hanno invitato a cena, zucchine ripiene, ho rifiutato.
Mentre tornavo a casa ho chiamato il mio ragazzo e mi son fatta forza: l’ho invitato ad uscire a mangiare una pizza.
Siamo partiti alle 18 ma, tra miei pianti e continui cambi di programmi ed isterie, siamo arrivati in pizzeria alle 21.
Nel frattempo ho urlato, urlato, urlato.
Mi sono sfogata, ho pianto, mi sono arrabbiata e impuntata, non volevo più mangiare.
Alla fine un bagliore di coscienza si è acceso: perché? Perché di nuovo?
Essere sottopeso, avere nuovamente un bmi sotto i 15, questo non è controllo.
Questa è totale assenza di controllo, sulla mia vita, sulla mia testa.
Questo è odio, odio puro verso di me, e non me lo merito. Devo imparare ad amarmi.
Siamo andati in pizzeria, ho mangiato tutta la mia pizza ai quattro formaggi; ho mangiato i grissini; ho mangiato il dolce.
Ho mangiato, toccandomi le cosce e sentendole lievitare, ma ho continuato a mangiare.
Ho continuato a mangiare anche mentre una parte di me mi diceva di metter giù quella maledetta pizza, ficcarmi due dita in gola ed uscire a correre fino all'alba. 
Ho mangiato comunque.
Ora sono qui, con la pancia piena, un po’ di nausea, ma la forza per sorridere.
Sono orgogliosa di me stessa, tutto il resto non conta. Voglio riuscire ad amarmi, amarmi davvero.
Voglio riuscire a provare orgoglio per me stessa, non per le ossa che spuntano ovunque, non per le ore di allenamento e lo stomaco vuoto. Voglio essere orgogliosa di me stessa perché riesco a vivere, perché riesco a farmi del bene.

Oggi è una giornata meravigliosa!

martedì 9 giugno 2015

Trovo strano come, in situazioni di stress, metta sempre in moto gli stessi meccanismi compensativi, pur essendo cosciente di quanto essi siano inutili e distruttivi.
Qualcosa dentro di me non vuole staccarsi da quel chiodo fisso dell'alimentazione.
Eccomi qua che ci sprofondo dentro sempre più, coscientemente e con paura.
Ho eliminato cereali e cena, di nuovo.
Di nuovo la gente mi fa notare di come io, invece di acquistare peso, lo stia perdendo.
Di nuovo non riesco a mangiare davanti agli altri.
Di nuovo ferisco la gente che mi sta attorno,oltre che me.
Di nuovo continuo a pensare al cibo, a cosa e quanto ho mangiato, al fatto che sia "troppo".
La cosa che più mi spaventa è che io ne sia cosciente, so di mangiar troppo poco, so che sia assurdo come io mi stia torturando la testa e il corpo.
Son di nuovo sempre debole, con le vene a fior di pelle, con le mie scuse per non mangiare.
Le cose diverse sono solo che non conto le calorie, non mi peso e non ho realmente quasi mai fame.
Sono chiusa in casa da sola praticamente tutto il giorno, vorrei uscire e divertirmi ma son troppo debole, troppo stressata, continuo a cambiare idea a riguardo.
Continuo a ripetermi che quando finirà questo periodo, tra circa un mese, non avrò più tutto questo nervoso e questa agitazione addosso e riprenderò a mangiare tranquillamente, come stavo riuscendo a fare; ma giorno dopo giorno mi sembra sempre più che sia anche questa una scusa che racconto a me stessa.
Vorrei aprirmi la testa, svuotarla di tutte le inutili stupidate con cui l'ho riempita per anni e rimettermela. Ma sono pur sempre cosciente che qualsiasi cambiamento possa, e debba, solo che partir da me; ma non sto cambiando nulla, se non in peggio.

giovedì 7 maggio 2015

Ci sto ricadendo come una stupida, mi sto trovando mille scuse del tipo "massi, è lo stress che ti fa perdere l'appetito, per questo mangi meno".
Bugie enormi raccontate a me stessa, sto ricominciando a restringere, pur non volendo, sta tornando un automatismo malato.
No,no,no,no,no!! Non posso ricascarci così, non posso proprio!

Sto avendo un po' di problemi di salute; la mia tiroide è piccola, a detta del medico, ma c'è qualcosa che non la fa funzionare come dovrebbe. . Ho continui sbalzi d'umore, una stanchezza cronica ed un orribile colorito giallastro!
Sembro un piccolo limone  arrabbiato.

Ho venduto la bilancia, per paura di ricominciare a pesarmi e tornare ad essere solo un numero.
Io voglio vivere, voglio essere felice!

martedì 14 aprile 2015

Buongiorno, parto col dire che vorrei leggere tanti dei vostri blog, che sinceramente mi piacciono molto, ma sono una frana cosmica col telefono e non riesco!
Questi son giorni di lite col mio ragazzo, sto anche provando a riavvicinarmi un po' a mia madre, ma il suo pessimo cosmico lo rende piuttosto difficile.
Lei ci sta provando, ci stiamo provando tutte e due, ma se da parte mia c'è ancora un muretto lei, con i suoi comportamenti (anche se a fin di bene) non fa altro che alzarlo.
Un esempio:ieri sera siamo uscite io e lei.
La serata, caldissima, è iniziata con un "ma non andare in giro in maniche corte, metti una camicia che non voglio che la gente ti veda le braccia".
Nella mia testa è scattato automaticamente il pensiero "si vergogna di me, si vergogna di me, si vergogna di me" pur sapendo che in realtà, a detta sua, non voleva che la mia sofferenza ed i miei tagli fossero giudicati con superficialità. Nel complesso, tranne la fine, è andata bene: abbiamo parlato del più e del meno stando ben attente ad evitare gli argomenti che avrebbe potuto portare ad una lite e dal canto suo mi ha chiesto di andare più spesso a trovarli e magari dormire da loro.
Bello, bellissimo, evviva, se non fosse per i saluti, dai quali sono scappata piangendo: mi ha regalato un braccialetto dicendo, in lacrime "prendilo perché so darti solo cose materiali, l'affetto non sono mai riuscita a dartelo".
Mi sono trovata spiazzata.
È vero che sa dare solo cose materiali, ma nel suo modo di comunicare significano affetto.  Avrei voluto dirglielo, abbracciarla, asciugarle le lacrime ma son riuscita soltanto a stare immobile a sguardo basso, piangendo a mia volta.
Son tornata a casa piena di sensi di colpa fino al midollo, piena di odio verso me stessa.


mercoledì 1 aprile 2015

"Sei troppo magra"
Oggi una mia compagna di classe mi ha detto così, mi si è raggelato il sangue nelle vene.
Sono così fiera di essere LEGGERMENTE sottopeso, leggermente sottopeso vuol dire che sono quasi al mio peso ideale, e saperlo per me vuol dire moltissimo.  Sono quasi nella norma, almeno in un campo della mia vita, quello che ho sempre controllato (e forse l'unico) con così tanta follia. Essere normopeso per me vorrebbe dire riuscire a seguire una linea retta, almeno una. Considerando che sono catalogata come borderline sarebbe un successo enorme!
Il secondo motivo per cui quell'affermazione mi ha lasciata di stucco è il fatto che io non mi veda troppo magra, forse che non mi veda magra neanche un po'. La cosa buona è che riesco a non darci un peso al mio aspetto, ma ho paura di questa visione distorta che ho ancora di me.
Ho preso 15 kg abbondanti in questo mio percorso, sono tanti! Non me li sento addosso, anzi, fisicamente mi sento decisamente meglio ma il mio non vedermi magra mi ha un po' sconcertata.
La terza cosa che mi ha infastidito di quelle stupidissime 3 parole è il fatto che io sia stata per l'ennesima volta etichettata, Odio le Etichette.
Etichettare una persona vuol dire annullarla, segregarla dietro ad un insieme di lettere e valutarla in base a ciò che esse comunemente rappresentano, è segregare una vita dietro ad uno stereotipo e questo per me è inaccettabile.
Sono ancora quella troppo magra, per tutti sono ancora solo un numero.

sabato 28 marzo 2015

Voglio imparare a fare qualcosa per me stessa e a farmi del bene.
Penso di essermi sempre mascherata dietro al "sto bene se faccio star bene gli altri" , che effettivamente è così, io mi riempio di gioia nel far star bene chi mi circonda, ma non posso esser legata solo a questo. 
Così facendo non mi lascio un secondo di fiato per me, per capire cosa realmente mi farebbe star meglio. 
Ho una paura enorme di essere abbandonata, di essere lasciata sola, di non essere abbastanza per gli altri; 
Di conseguenza mi comporto e faccio ciò che penso renderebbe gli altri contenti e orgogliosi di me. 
Ma dove sono io in tutto questo?  Faccio fatica a trovarmi, non mi conosco.
Ho passato tutta la vita ad attuare questo meccanismo e nemmeno un secondo a pensare chi io sia realmente e che cosa voglia. .
Ho paura di me stessa perché non mi conosco, convivo con un' estranea.








venerdì 20 marzo 2015

Mi si è rotta la macchina, non so come andare al lavoro e per di più fa freddissimo!
Direi un'ottima giornata insomma!
Destino ironico a parte, non sto troppo bene.
Ho spesso dei simil-attacchi d'ansia in questi giorni,nel senso che fortunatamente sono gestibili,anche se estenuanti; Ho paura di non riuscire a finire la scuola nemmeno quest'anno, ho una paura folle!
Sono indietro col programma, faccio fatica a ricordarmi quello che studio ed in più il lavoro non mi lascia che un paio di piccoli buchi al giorno in cui aprire i libri ma non basta!!
Aiuto!!
Di me dicono che reagisco meglio sotto pressione, ma si sbagliano di grosso. 
Soffro di ansia da prestazione, il che è ben diverso.. 
Stamattina mi sono svegliata e non volevo mangiare. Evviva,che bello, ricadiamo nei vecchi errori!
Ho bevuto una tazzona di caffè e una di te per colazione e finalmente all'alba delle 16,dopo essermi torturata il cervello per tutta la mattina, mi sono decisa a non farmi assolutamente prevaricare dai miei istinti malati e ho mangiato un piatto di pasta con cime di rapa e pecorino, una banana e qualche mandorla!
Almeno qualcosa di positivo, finalmente!

mercoledì 11 marzo 2015

Stavo riflettendo su come, pur essendo riuscita ad uscire (spero definitivamente) dal baratro dei DCA, questi continuino ad influenzare la mia vita e il mio modo di mangiare.
Non riesco assolutamente a mischiare proteine diverse nello stesso pasto, spesso mi capita di andare a mangiare fuori col mio ragazzo e, tra tutte le cose che mi ispirano del menù, finire per ordinare qualcosa che magari nemmeno mi piace ma che contenga un solo tipo di proteine.
Non sono mai più riuscita a mangiare dolci, qualsiasi cosa contenesse zucchero o burro e fritti,anche se ricordo mi piacevano da matti!
Tende sempre a rifiutare gli inviti a mangiare, specialmente da parte dei miei genitori! Mangiare davanti a loro mi mette a disagio, mi sento sotto giudizio, come se avessero delle aspettative a riguardo che ho paura di deludere.
Altri tra i miei comportamenti "originali" sono il dover ad ogni costo camminare o fare qualsiasi tipo di attività fisica per almeno un'ora. A volte mi trovo a pulire e riordinare compulsivamente la casa (io, disordinata per eccellenza) pur di muovermi.
Mi è venuta anche la fobia, o il rigetto, verso le calorie. Non le conto assolutamente mai e penso che anche volendo non riuscirei mai a farlo. Al contrario leggo tutte le etichette dei valori nutrizionali (cosa mai e poi mai fatta prima d'ora).
Mangio porzioni enormi, basta che rispettino la mia serie di regole.
È come se cercassi di compensare gli anni di alimentazione assolutamente non salutare dell'anoressia con una dieta ossessivamente sana.
Questo mi spaventa, sia perché resto comunque in una situazione di non-libertà alimentare, sia perché rimane comunque una bella e buona mania di controllo.
Sono soddisfattissima di mangiare quanto voglio, ma non di essere comunque vincolata ad una mia imposizione in materia.
Sono soddisfattissima di avere una vita che si possa definire tale, ma non di non riuscire a prendere una parte importante di essa con leggerezza.
Oltre a questo mi è venuta la paura che la gente possa pensare che io sia comunque troppo magra, sono ancora sottopeso e ho paura di dimagrire.
Mi vesto sempre con indumenti larghi per far si che nessuno lo possa notare.
Quando sono in giro cerco sempre di portarmi qualcosa da mangiare, e di mangiarlo davanti a tutti.
Ho il terrore di essere ancora etichettata come l'anoressica, perché per me significherebbe tornare ad esserlo. Ho costantemente paura di deludere le aspettative, ho paura anche che qualcuno se ne crei nei miei confronti perché mi ritroverei senza rendermene nemmeno conto a cercare di soddisfarle.

martedì 10 marzo 2015

Sono molto empatica, sin troppo, spesso mi capita di essere entusiasta, felice e allegra e di diventare di colpo triste e nervosa percependo il disagio altrui.
Amo cercare di capire la gente, parlare, leggere tra le righe e catturare ogni piccolo dettaglio, però non riesco a capire me.
Amo le persone ma odio la gente, i gruppi grandi in cui, pur parlando, non intrecci un minimo dialogo con nessuno.
Odio stare al chiuso, stare sotto terra, i luoghi senza finestre o poco luminosi;
Odio andare in nave.
Ho paura del vuoto, mi terrorizza;
Ho paura di soffocare.
Ho il terrore di essere abbandonata ma mi piace star sola.
Mi piace leggere ma non riesco a guardare film.
Amo le piante, la terra, il temporale e le stelle, amo la natura incondizionatamente.
Mi sento perennemente colpevole di ogni situazione, anche se oggettivamente non lo sono; non mi sento mai abbastanza e all'altezza delle aspettative, ho il terrore di deludere chiunque, anche chi non conosco.
Ho paura ad andare in giro da sola, anche se viaggio spesso senza nessuno e senza meta.
Mi piacciono moltissimo gli animali, collezionare oggetti etnici, bottiglie e piccole scatole.
Amo le tisane,le spezie e la cucina indiana.
Vorrei riuscire a smettere di fumare sigarette.
Mi piacerebbe vivere all'esterno in una società differente.
Odio gli stereotipi, gli sguardi e la superficialità.
Odio la mia vita.
Mi piacerebbe riuscire a prendere ogni cosa con più leggerezza e godermi di più ogni singolo momento.
Vorrei riuscire ad avere un rapporto con i miei genitori, riuscire a togliere i freni che ho nei loro confronti.
Non mi piace quando loro si avvicinano perché involontariamente mi trovo a respingerli, pur sapendo di ferirli.
Vorrei vedere il mondo, studiare e riuscire ad avere fiducia in me stessa.

Tutto questo per chiarirmi un po' le idee. Oggi è una di quelle giornate in cui faccio fatica a sentirmi.


lunedì 9 marzo 2015

ieri è stata la Giornata della Donna, una commemorazione volta a porre l'interesse sulla discriminazione e la disuguaglianza dei sessi che ancora oggi ci opprime, in Italia e soprattutto in altri paesi del mondo.
L'8 marzo è una ricorrenza a cui tengo davvero molto, una ricorrenza che ricorda quanti passi avanti si siano fatti grazie a donne coraggiose e quanti ancora ne siano da fare.
Non mi piace l'ignoranza e la superficialità che avanza sempre di più, l'indifferenza di molti a questa giornata così importante per tutti.
Soprattutto mi mette tristezza vedere la poca consapevolezza di ciò che ci circonda negli occhi e nelle parole di molti.
Per quanto riguarda la mia giornata è stata un disastro:mi sono svegliata nervosa e demoralizzata e ho passato quasi tutta la giornata a camminare nel bosco, la natura mi da' forza, nel bosco riesco a non pensare.
Ho fatto una colazione abbondante,la colazione è la cosa che preferisco, anche se è il primo anno che la faccio abitualmente.  È diventata quasi un'azione di routine, un momento in cui prendere forza e lasciare da parte tutto il resto. È l'unico pasto della giornata che riesco a godermi a pieno ed è una delle mie soddisfazioni personali, dato che in passato "guai a toccare cibo, specialmente al mattino"!

sabato 7 marzo 2015

Parto dicendo che non so se questo blog avrà vita lunga o breve, ho deciso di iniziare a scrivere come aiuto, per me e per altri se mai lo richiederanno, ho deciso di iniziare a scrivere per speranza.
Sono una ragazza di 19 anni,catalogata anni fa come "disturbo borderline di personalità, disturbo post-traumatico da stress, anoressia nervosa", io sinceramente mi sono sempre ritrovata ben poco in questa serie di sostantivi,mi son sempre ritrovata ben poco in me stessa a dire il vero.
Ho iniziato a soffrire di DCA a 11 anni, alternando fasi di anoressia ad altre di bulimia, ho iniziato ad autolesionarmi poco prima e a far uso di sostanze poco dopo, questo per far si che ognuno possa crearsi le sue idee.
Sono riuscita ad uscire dal baratro dell'anoressia due anni fa, lottando con tutta me stessa, da li in poi comunque non sono mai riuscita ad avere un rapporto "normale" col cibo e con il mio corpo.
Sto provando a scrivere questo blog perchè ho una paura folle di starci ricadendo senza riuscire a far nulla,in un modo più sottile forse.
Da che ho smesso di contare kcal, di passare le giornate a piangere,tagliarmi e far ginnastica, la vita di colpo ha iniziato a sembrarmi la cosa più bella del mondo. E' stato come spogliarsi in una giornata di sole e sentire il calore sulla pelle,quel calore che ti avvolge e ti riempie di vita.
Ho lasciato casa dei miei, ho trovato lavoro e ho scoperto il significato della parola "amicizia", sto finendo finalmente la scuola,cercando di recuperare anni,ho uno pseudo rapporto con i miei e una relazione stabile quanto basta con il mio ragazzo.
L'unica nuvola grigia in questo paradiso è rappresentata dal cibo. La mia relazione col cibo è rimasta comunque un capitolo a se,molto particolare. Non sono più ossessionata dalle kcal ma dall'equilibrio tra gli alimenti,dal non accostare assolutamente mai e poi mai proteine di diverso tipo, dal mangiare molte fibre e dal bere assolutamente almeno 3l di acqua al giorno.
Da Natale ad oggi però sto tornando a guardarmi allo specchio e non piacermi, a vedermi grassa,a non essere soddisfatta di me stessa,a fare sport ogni giorno.
Cerco di tenere a bada l'istinto di correre in bagno con due dita in gola dopo ogni pasto e per ora ce la faccio,cerco di tenere a bada l'istinto di tagliarmi ma non sempre ci riesco.
Tutto questo mi terrorizza, ho la fobia di ricaderci, non voglio assolutamente che accada.
Voglio continuare a stare al sole.